venerdì 30 aprile 2010

I SAPORI DEL BORGO

Immagini prese dal web

Prime ore del mattino,ho alzato la serranda
e già mi appare l'orizzonte dove fugge il mare,
solcato da pescherecci vagabondi che giungono alle rive per soddisfare i desideri
di chi si appresterà a gustare del pesce locale,
lasciando scie bianche come candidi ricami
nell'azzurro del golfo di Sferracavallo.

Apro la finestra e mi investe il fresco e pungente odore di salsedine,
a me ormai tanto caro e familiare
mentre dalle vie del piccolo borgo di pescatori
si innalzano i ritornelli delle voci dei venditori ambulanti
che decantano le proprie mercanzie,
mescolati alla gradevolezza dei canti delle casalinghe che spazzano i cortili
e si affacciano sui terrazzi ombreggiati
per stendere la biancheria che profuma di fresco e di pulito.

Ascolto il borbottio dei motori delle barche dei pescatori che adesso diviene meno gracchiante
più scoppiettante fino a cessare
perché la riva è ormai vicina e si comincia a remare.

Mi affretto ad indossare la mia comoda tuta per raggiungere la fontanella
nella via dei Barcaioli dove,
all'interno di cesti di vimini intrecciati i pescatori hanno adagiato il loro pescato.

Una festa di colori e odori si propone alla mia vista, catturata e stregata dalle prelibatezze che stamane il mare ci ha voluto donare,
ho l'imbarazzo della scelta su cosa acquistare...
infine decido,oggi scelgo questo,
tanto so che domani il mare avrà ancora tante bontà da regalare.


"GAMBERONI CON RISO PILAF AI SAPORI DEL BORGO"

Ingredienti
5 arance
20 gamberoni
70 g di burro
1 bicchiere di brandy
500 g di panna
100 g di concentrato di pomodoro
sedano, carota e cipolla q.b.
1 bicchiere di vino bianco
farina q.b.
350 g di riso pilaf
1 foglia di lauro
curry c.b.
Procedimento
Pulite i gamberoni e levate la testa e la buccia.
Preparate un fumè di pesce lasciando soffriggere il sedano, carote, cipolle
insieme alle teste dei gamberoni,
sfumate con il vino bianco,aggiungete il concentrato di pomodoro
lasciando cuocere per qualche minuto.
Setacciate il composto e versatelo in un nuovo tegame
dove farete legare il tutto con una spolverata di farina.
Fate soffriggere con un po' di burro i gamberoni, unite il brandy,
mezzo bicchiere di succo d'arancia , tre mestoli del fumè già preparato e la panna;
togliete i gamberoni dalla salsa, tagliate le arance a metà e svuotatele;
cuocete in forno il riso pilaf precedentemente tostato sul fuoco (con cipolla, olio e vino bianco) allungate con un litro di brodo vegetale che vi sarete preparato in precedenza,
spolverate con del curry,versate in una pirofila,
coprite con la carta stagnola e cuocete in forno a 180°C per 20 minuti.

Non appena il riso è cotto, mettetelo all'interno delle arance svuotate,
introducetevi anche i gamberoni e salsate.

mercoledì 28 aprile 2010

LA SIESTA DEL COW BOY



1...2...3...4...5...6...7...8..
9
gli anni che compie il mio piccolo grande uomo.
Nove anni di allegria, euforia, bisticci, capricci e teneri abbracci..
nove anni d'amore fino a strafogare e che non può mai bastare.
Ed eccomi anche stavolta alle prese con la sua nona torta...
e mentre all'inizio i soggetti erano teneri orsetti,
seguiti poi dalla squadra del cuore che tante volte tendeva a cambiare,
adesso la passione si è realmente mostrata
e devo dire che da parte del mio ometto va anche abbondantemente coltivata,
tra scatenati rodei
dolci coccole
agli amici del cuore
che durante la settimana si diverte a cavalcare
Poteva quindi mancare una torta adatta alla situazione?
Ve la mostro ma stttttt...non fate baccano.
Il mio cow boy sonnecchia beato e indisturbato
in previsione di scatenarsi nella follia e l'allegria
di chi tra non molto verrà festeggiato.

"TORTA SIESTA NEL SELVAGGIO WEST"


Ingredienti
1 confezione di panna da montare da 250 ml
220 g di cioccolato al latte
latte a cacao per inumidire q.b.
gocce di cioccolato q.b.
cioccolato plastico neutro e colorato
zucchero di canna e granella di nocciole q.b.
Procedimento
Procurarsi un anello per torte farcite, porre alla base il primo disco di pan di Spagna al cioccolato, inumidirlo con il latte al cacao e farcire con abbondante panna montata
mescolata a gocce di cioccolato.
Porre sopra il secondo disco di pan di Spagna al cioccolato,
inumidire anche questo e versarvi sopra una crema composta
da panna montata e cioccolato al latte
precedentemente sciolto al microonde.
Definire con l'ultimo disco di pan di Spagna anch'esso imbevuto e
leggermente pennellato da gelatina neutra a freddo.
Tenere in frigo per tutta la notte.
Sformare la torta e rivestirla con una sottile sfoglia di cioccolato plastico,
in base alle tonalità che il disegno della torta prevede
e completare con i soggetti anch'essi in cioccolato plastico,
precedentemente preparati e lasciati asciugare.

Auguri mio piccolo cow boy...
e che il futuro ti riservi sconfinate praterie assolate
da esplorare e cavalcare !!!

venerdì 23 aprile 2010

TUTTI I COLORI DELL'ARCOBALENO COME...le arance rosse di Sicilia


Saranno state ore, giorni, attimi,
ma il tutto vissuto senza sfumature, senza colore,
come una foto stampata in negativo,
dove tutto assume toni grigi,
in bianco e nero,
con contorni sfumati ,
visibili impercettibilmente e in controluce.

Niente più tinte,
né l'azzurro del cielo,
né il turchino del mare,
il verde degli alberi,
il giallo e il bagliore del sole.

Ma non è questa la mia concezione di vita, di esistenza;
non voglio accontentarmi di cercare i colori nella nostalgia dei ricordi...
voglio continuare a riempire di tinte le mie giornate,
devo pretendere di cogliere in ogni azione e in ogni gesto
tutti i colori dell'arcobaleno.


Devo prometterlo a me stessa e a chi quotidianamente mi affianca e mi circonda,
che allietandomi e sostenendomi
merita di vivere insieme a me
un' esistenza colma di mille splendide sfumature.

Intendo cominciare con questa torta che contiene tutti i colori, gli odori e i sapori
della mia terra in primavera.


"TORTA ALLA VANIGLIA E ARANCE ROSSE DI SICILIA"

Ingredienti
2 dischi di pan di Spagna
Per il Biscuit Cuillère fatto con
55 g di farina
55 g di amido di mais
100 g di tuorli
125 g di albumi
125 g di zucchero
Setacciare la farina e l'amido di mais.Strapazzare i tuorli con la frusta.
Montare a neve gli albumi con lo zucchero fino ad ottenere una meringa ben ferma.
Trasferirne 1/3 nella terrina dei tuorli, mescolare con una spatola,
aggiungere metà della meringa rimasta e mescolare.
Unire la farina e l'amido di mais poco per volta mescolando in continuazione.
Aggiungere la meringa rimasta e mescolare facendo in modo che non si sgonfi.
Mettere il composto in una sacca da pasticcere con beccuccio liscio del diametro 10-12. Spremere su un foglio di carta forno dei bastoncini di impasto,
distanti tra loro 1-2 mm ed alti circa 10 cm.
Spolverizzarli con dello zucchero a velo e infornare a 220°C per circa 8 minuti.
Per la crema alla vaniglia
70 ml di latte
30 ml di panna
1/4 di bacca di vaniglia
40 g di tuorli
10 g di zucchero
5 g di gelatina
230 ml di panna
Versare il latte e la panna in un pentolino,
aggiungere la bacca di vaniglia e portare ad ebollizione
.Mettere i tuorli e lo zucchero in una terrina, lavorarli con la frusta ,
aggiungere il latte e la panna mescolando il tutto.
Mettere il pentolino sul fuoco moderato e portare
ad una temperatura di 82-85° mescolando continuamente.
Togliere dal fuoco ed aggiungere la gelatina precedentemente ammollata in acqua fredda.
Passare il composto al passino fine raccogliendolo in una terrina.
Montare la panna rimasta in una terrina,
trasferirne una parte nella terrina del composto passato e mescolare bene.
Trasferire il tutto nella terrina della panna montata e mescolare.
Per la mousse alle arance rosse
100 g di zucchero
3 uova
4 arance
30 g di farina
Battere i tuorli con lo zucchero, unire la scorza grattugiata delle arance,
aggiungere poco per volta il succo d'arancia e la farina.
Porre su fuoco basso , mescolando finché bolle
.Lasciare raffreddare completamente, quindi incorporare gli albumi precedentemente montati.
Per la gelatina di arance rosse
1 bustina di torta gel
3/4 cucchiai di zucchero

100 ml di succo di arance rosse
150 ml di
Inoltre
more selvatiche
fettine d'arancia
succo d'arancia
Assemblaggio del dolce
Procuratevi un stampo a cerniera, ritagliate dal biscuit cuillère una striscia alta 3/4 quella del cerchio ed applicatela al bordo interno;
tranciate un disco di pds con il cerchio dello stampo,
sistematelo all'interno dello stesso e inumiditelo con del succo d'arancia.
Versatevi la crema all vaniglia, livellate e ponete in frigo a rassodare.
Tagliate il secondo disco di pds e ponetelo sopra la crema alla vaniglia rappresa,
pennellate con del succo d'arancia e versarvi sopra la mousse alle arance rosse.
Porre in frigo finché rassoda quindi definire versandovi sopra la gelatina di arance rosse e decorando con le more selvatiche, fettine di arancia e una fogliolina di menta.
Tenere in frigo fino al momento di servire

giovedì 15 aprile 2010

I RAVIOLI DELL' ETNA



Io non lo conoscevo, o meglio, sapevo della sua esistenza ma

non mi era mai capitato di poterlo ammirare di presenza.

E invece, proprio mentre percorrevo quell'autostrada lenta e monotona,

persa nei pensieri su ciò che mi portava verso Catania (ancora medici!!!),

eccolo lì, davanti a me vanitoso e presuntuoso,

meravigliosamente prepotente con la sua stazza imponente.

Devo ammettere che trovarmelo di fronte sorpresa e impreparata,
mi aveva leggermente spiazzata, affascinata, incantata ma non ingannata perché,
anche se abbigliato con il più candido dei mantelli ,
cosparso di neve come soffice zucchero a velo,
sapevo che sotto quel candore,
nel suo profondo e nella sua incostante vulnerabilità
nascondesse un attività bollente ed un anima di fuoco,
tanto da far trasformare il bianco della neve in magma infiammato ed in lava nera...
perchè la natura entra in scena con uno stupefacente, meraviglioso e al contempo
spaventoso spettacolo della sua forza...
quando l'Etna si risveglia.

Lo ammetto, mi ha sedotta e gli intitolo una ricetta
che abbia i suoi sapori e i suoi colori.


"RAVIOLI AL NERO DI SEPPIA CON RAGÙ DI PESCE SPADA"



Per la pasta dei ravioli
Ingredienti
1 k di farina 00
8 uova
il nero di una seppia
15 g di sale
100 g di farina rimacinata
2 cucchiai di olio evo
Procedere impastando tutti gli ingredienti e mettendo la pasta a riposare per circa un ora, coperta da un canovaccio umido.

Per la farcia dei ravioli
1 k di gamberi
400 g di pancarre
1-2 cipollotti scalogno
400 g di zucchinette
erbetta cipollina q.b.
1 bicchiere di vino bianco
olio evo q.b.
Procedimento
Tagliare il pancarre a quadrucci, soffriggere lo scalogno con i gamberi e le zucchinette, sfumare con il vino bianco, salare e pepare.
Togliere dal fuoco e impastare con il pancarre e l'erbetta cipollina tritata.

A questo punto, stendere la pasta messa precedentemente a riposare
e riempirla della farcia dando la forma del raviolo.

Per il ragù di pesce spada
Ingredienti
1 k di pesce spada
250 g di concentrato di pomodoro
2-3 spicchi di aglio
1 porro
200 ml di vino bianco
un pizzico di zucchero e di farina
foglioline di menta fresca q.b.
olio evo
Preparazione
Fare soffriggere il porro con l'aglio e l'olio d'oliva, unire il pesce spada intero,
spolverare di farina(serve a dare una consistenza più cremosa al sugo) e bagnare con il vino, unire il concentrato di pomodoro, allungare con acqua calda
e lasciare cuocere a fuoco lentissimo per circa un ora;
aggiungere infine sale, pepe e un pizzico di zucchero e tagliare il pesce a tocchetti.

Preparazione del piatto
Cuocere i ravioli in abbondante acqua salata;
colare bene ,condire con il ragù di pesce spada, foglioline di menta fresca
e qualche goccia di pesto di basilico.

Il Bon Ton a tavola,
suggerisce di non servire più di tre ravioli per commensale,
ma a dire il vero i miei ospiti hanno voluto riempito il piatto!!!

lunedì 12 aprile 2010

OGGI...INSALATINA!!!


A proposito del post precedente,
ebbene cari amici,
stavolta li ho lasciati di stucco!!!


Chi, vi starete chiedendo voi;
mi riferisco alle persone che hanno condiviso con me il pranzo domenicale.

Mi chiedono:
"E la tua dieta oggi, cosa prevede che dovrai mangiare? "
e intanto se la ridono sotto i baffi.

Cerco di assumere un' espressione triste e sconsolata rispondendo:

"Beh, cosa volete che mangi...
a me tocca la solita insalatina",
e intanto, sotto sotto,
me la rido anch'io.

Perchè stavolta,
la mia insalatina.
ha sorpreso proprio tutti,
me compresa che a dirla tutta,
ci sto quasi prendendo gusto a fare questa dieta quando ,
poveretta di me ,
mi tocca mangiare una prelibatezza tale.

"Insalata di scampi su songino con petali di fragole"


Ingredienti x 4 persone
16 scampi
500 g di songino
400 g di fragoloni
aceto balsamico q.b.
olio evo q.b.
sale e pepe q.b.

Procedimento
Lessare e sgusciare gli scampi.Tagliare i fragoloni a spicchi o fettine sottili come petali.
Disporre nel piatto il songino e adagiarvi sopra gli scampi puliti;
decorare con i i petali di fragoloni e condire con l'aceto balsamico e l'olio.

venerdì 9 aprile 2010

ALL' ATTACCO MA CON GUSTO

Immagine presa dal web


STOP!!!
Ormai si rendeva necessario dirlo,
avevo tergiversato e rimandato ormai per troppo tempo,
così eccomi davanti a quella porta con su appliccata una targhetta con scritto
"Studio di dietologia e...bla, bla, bla"
leggo e penso che sarebbe stato più indicato incidere su quella targhetta
"Perdete ogni speranza di mangiar di gusto
tutti coloro che varcherete questa soglia"
io, ahimè, lo stavo per fare.

Per troppo tempo mi ero illusa e crogiolata dietro a false giustificazioni del tipo
"Questo gonfiore sarà sicuramente effetto del cortisone ingerito",
ma se già ho smesso da più di sei mesi;
daccordo, allora si tratterà sicuramente di ritenzione idrica...
si,va bé... con tutta questa acqua in corpo a
vrei potuta fare invidia alla diga del fiume Jato
(giusto per rimanere in Sicilia)


NOOOOOOOOOOOO,
lei, la dietologa mi stava dicendo che la maggior parte del mio peso in eccesso
era costituito da grasso!!!

In quel momento davanti ai miei occhi ecco apparire l'immagine di me,
infilzata da uno spiedo,
posta a girare ed abbrustolire sopra una scoppiettante brace irrorata dalle gocce del mio grasso colante,
roba da far rosicare di rabbia la migliore delle Porchette.


La dietologa mi distoglie da questa raccapricciante visione aggiungendo
"Qui bisogna assolutamente iniziare con una bella dieta d'attacco
e detto ciò comincia a scrivere riempendo le due facciate di un foglio A4.
La cosa mi rincuora, più scrive più mangio;
e invece no, appuro poi che non è così,
per 15 giorni mi toccherà mangiare esclusivamente
verdure, pesce e ananas.

L'attacco sta sta per venire a me...ma isterico.

Esco rassegnata e desolata dallo studio,
dove fuori trovo ad attendermi Gabri che nell'intento di tirarmi su il morale
mi propone di andare a distrarci un po' facendo shopping
e comprando qualcosa di carino da metterci addosso.

Carinooooo???
Da quando in qua un sacco di patate si può definire carino???
Io per il momento, per poter camuffare tutti i miei rotoloni di grasso,
potrei indossare soltanto quello!

Mentre io sto ancora pensando lei incalza dicendo che il segreto consiste
nell'acquistare un indumento di una taglia in meno della propria
tanto da essere stimolata a dimagrire.

Ma te lo immagini???
Questo riuscirebbe come stimolo a mio marito per inc....rsi
(la parola punteggiata non sta per incavolarsi ma di più)
nell'appurare che io abbia speso chissà che cifra
per qualcosa che non riuscirò a indossare mai.

E se invece Gabry avesse ragione ?
Chi lo vincerà questo braccio di ferro, io o quei dannati 6 chili di troppo??!!
E no cari, vi metto io KO !!!

OK, passiamo all'attacco, ma con gusto e fantasia.


"ROLLATINE DI SALMONE ED ANANAS IN SALSA DI RUCOLA"


Ingredienti x 4 ps
16 fettine di salmone fumè
1 anans
300 g di pomodorini
100 g di olio evo
500 g di rucola
2 cucchiai di aceto
2 limoni
sale e pep q.b.
Procedimento
Pulire l'ananas , tagliarla a tocchetti e farcire le fettine di salmone con questi;
frullare nel minipimer la rucola con l'olio d'oliva, aceto, limone, sale e pepe.
Disporre sul piatto delle foglioline di rucola, adagiarvi sopra le rollatine,
decorare con i pomodorini divisi a metà e salsare con la salsa di rucola.


Intanto io nel mio armadio ho lasciato ad attendermi una gonna di taglia 44 ah, ah,ah.
Prometto che, se e quando la indosserò,
ve lo dirò.


mercoledì 7 aprile 2010

UN POST PER TE...caro zio Giacomo








Con le mani in pasta...come poteva cogliermi la tua telefonata, indaffarata ma altrettanto rilassata ero tutta intenta a fare la colomba veloce e quella salata felicemente copiata nella "Cucina di Federica"di cui vi garantisco la riuscita!!





Così mi chiedi di me, mi parli di te , mi confessi la tua grande ammirazione nel visitare e scoprire ogni mia nuova creazione;così salta fuori che ...ti piacerebbe dedicassi un post anche a te.Allora sai che c'è, che proprio queste due colombe le voglio dedicare a te...













salata come la tua allegria, la tua ironia





















dolce come il tuo affetto,
il tuo caro e sincero abbraccio.






E' noto e risaputo che sei il mio zio preferito,
come vedi non c'entra la distanza o la frequenza,
se dipendesse da quello non accuserei affatto la tua assenza.

E invece ti confesso che così non è,
tra tutti coloro che vorrei giornalmente vicino a me
un grande spazio lo riservo proprio a te.

Certo non è Milano a far si che tu mi sia lontano,
non credere che nei pensieri più cari e quotidiani tu non ci sia,
pensare ciò è pura follia.

Adesso c'è una frase che mi viene da pensare e ovviamente ti voglio dedicare

"Lontani ma uniti dai ricordi che ci hanno visti insieme
e da quelli che attendono ancora di vederci accanto per diventare tali...
cari, preziosi ricordi."

Per te zio Giacomo,con tutto il bene di cui sono capace!!!

Per la descrizione delle ricettevi invito ad entrare nella "Cucina di Federica"
e curiosare qui e qui.
P.S.Per la preparazione della colomba salata, dopo averla fatta lievitare per il tempo stabilito , l'ho avvolta in pellicola e messa ad attendere in frigo per tutta la notte
(vi consiglio quindi di prepararla nel pomeriggio);
l'indomani mattina, dopo averla uscita dal frigo,
ho atteso circa 1 oretta che gonfiasse nuovamente ed ho proceduto alla cottura.
Ottima, sofficissima e gustata appena sfornata!

martedì 6 aprile 2010

UNA TORTA PER NON DIMENTICARE


Sto accelerando per poter arrivare,
perché si tratta di un appuntamento a cui non intendo mancare
un appuntamento non per ricordare,
non si può ricordare ciò che non riuscirai mai a scordare
direi piuttosto che è un appuntamento per commemorare ...
c'è chi lo fa deponendo un fiore,
chi come me facendo quanto di più dolce riesce a fare ,
una torta per non dimenticare.

So che su questo avvenimento non ho nulla da raccontare,
so che si tratta di una triste tragedia che è scolpita nella mente non di tanti ma di tutti!
E' trascorso un anno e io depongo un dolce omaggio in memoria ad allora.

"TORTA COLOMBA DI LIMONE E RICOTTA"

Per questa ricetta quindi ho utilizzato:
1 colomba classica delle Sorelle Nurzia;
crema panna ricotta e limone preparata in
questa maniera e con le stesse dosi;
1 confezione di biscotti savoiardi;
sciroppo al limoncello.
Per lo sciroppo al limoncello:
500 ml di acqua;
200 ml di succo di limone filtrato;
400 g di zucchero;
1/2 bicchiere di limoncello.
Pongo in un pentolino il succo di limone, l'acqua e lo zucchero
mettendo su fuoco moderato finché bolle;
lascio bollire qualche minuto, spengo e una volta raffreddato unisco il limoncello.
Quindi, dopo essermi procurata uno stampo a cerniera,
formo un primo strato di fette di colomba private dalla crosta;
bagno ben bene con lo sciroppo al limoncello
e copro con una buona quantità di crema panna alla ricotta e limone.
Ripeto l'operazione una seconda volta livellando perfetta mente la superficie che decoro a piacere ed infine definisco i bordi della torta con i biscotti savoiardi tagliati a metà.
Conservo in frigo fino al momento di gustarla.

Questa è una ricetta che ho ideato la scorsa Pasqua,
ma il sapore stavolta è diverso
un anno fa sapeva di amarezza,
quest'anno di solidarietà, speranza e bontà
una bontà conferitagli dall'utilizzo della Colomba delle Sorelle Nurzia
a cui va la mia più sincera stretta di mano
per essere state esempio di forza e voglia di rinascita.

giovedì 1 aprile 2010

LA COLOMBELLA E L'AGNELLINO


Entrambi come simbolo di Pace,
entrambi come simbolo di Pasqua,
entrambi come simbolo di auguri da parte mia a tutti voi
che quotidianamente mi onorate delle vostre visite
ed anche a chi non è mai passato di qua...
perchè sia una Serena Pasqua per tutta l'umanità!!!

"L'Agnellino Pasquale"

Per realizzare questo tenero e simpatico agnellino occorre,
innanzitutto procurarvi lo stampo da forno adatto,
dopodichè eseguire questa ricetta,
aggiungendo all'impasto dei cubetti di cocco candito
e spolverrizzando il dolce finito con della granella di cocco.

"La Colombella Pasqualina"

Ingredienti
60 g di burro a pomata
440 g di zucchero
2 uova
3 cucchiai di buccia di arancia grattuggiata
2 cucchiai di succo d'arancia
300 g di farina
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1/4 di litro di yogurt bianco denso
un pizzico di sale
1/2 barattolo di marmellata d'arancia
1 cucchiaio di rum
60 g di mandorle in scaglie
Lavorare il burro con lo zucchero fino ad ottenere un impasto spumoso,
aggiungere uno alla volta le uova, la buccia e il succo d'arancia.
Setacciare insieme la farina, il bicarbonato ed il sale e unire al precedente composto alternando con cucchiai di yogurt.
Inserite l'impasto negli stampini di carta forno per le colombelle
e ponete in forno preriscaldato a 180°C finchè con la prova stecchino,
questo risulterà asciutto.
Sfornate i dolci e dopo che avrete lasciato raffreddare
praticate in ogni colombella dei fori usando uno spidino,
versatevi sopra la marmellata d'arancia che avrete diluito con il rum
in modo che venga assorbita bene bene.
Cospargete con le mandarle tritate e lasciate asciugare prima di confezionare.
Sono perfette come simpatico pensiero pasquale da regalare agli amici.
Con questo post mi congedo da voi per la durata di queste festività pasquali,
ma non prima di avervi abbracciati con affetto ed amicizia.