Svogliato...se penso al primo sguardo che rivolsi all'uomo che oggi è mio marito, direi proprio che sia stato così, distratto e svogliato; forse perché il periodo era sbagliato, perché è sempre un periodo sbagliato quando ti lasci alle spalle un rapporto fallito, e se in quel momento c'era qualcosa che non avrei mai voluto fare era proprio cominciare una relazione; non avevo né il tempo né il desiderio di dovermi rinnamorare; un collega qualunque, ecco come mi appariva lui, una persona gradevole con cui lavorare in maniera distaccata e cordiale; però quel giorno accadde qualcosa che sorprese me per prima; infondo al corridoio del mio ufficio scorsi Francesco a testa china, intento ad esaminare un fascicolo.Aveva un ciuffo chiaro e bizzarro che gli scendeva sulla fronte, un pantalone di pesante cotone color panna gli fasciava le gambe, ma non abbastanza pesante da non lasciare immagginare due gambe sode e muscolose, mentre un golf azzurro accarezzava una camicia color cielo che lasciava scoperta una discreta peluria bionda aggrappata al suo petto da maschio; per la prima volta mi soffermai a studiare con più attenzione la sua figura, i suoi movimenti e in quell'attimo realizzai quanto il mio pensiero fosse andato a lui, più di una volta in quegli ultimi tempi. Respinsi quell'idea , e come ero consueta fare mi avvicinai alla macchinetta del caffè, e dopo aver preso la tazzina in mano, decisi di andare a sorseggiare la bevanda tranquillamente seduta alla mia scrivania prima di dedicarmi al lavoro di quella giornata; fu dopo qualche secondo che vidi aprirsi la porta e udii la sua voce salutarmi come tante altre volte... ma stavolta a me non giunse come tutte le altre volte. Deglutii prima di ricambiare il saluto, probabilmente arrossii prima di alzare su di lui lo sguardo e incontrare il suo sorriso , i suoi occhi, mentre costringevo i miei occhi a non soffermarsi nuovamente sulla scollatura sbottonata della sua camicia. Non so per quanto tempo rimasi taciturna in questo limbo, e quando lo udii chiedermi se fosse tutto a posto scioccamente risposi di si , balbettando che solo in quel momento mi stessi accorgendo dell'azzurro dei suoi occhi. "Verdi" rispose lui puntualizzando "i miei occhi sono verdi, come uno smeraldo, ma del resto che differenza fa?!";
forse avrebbe potuto farla se gli avessi detto che lo smeraldo era la mia pietra preferita, limpida e abbagliante come la luce del suo sguardo...ma questo avrei lasciato che lo scoprisse lui, col tempo...tanto di tempo ne avremmo avuto...fino ad oggi, fino a questo giorno dedicato agli innamorati e ancora di più.
"Smeraldi dolci di macarons"
Per realizzare questa ricetta ho utilizzato la base di
questi macarons che ho frullato e mescolato insieme a quattro cucchiai colmi di crema al pistacchio e pistacchi secchi spellati; ho pressato il composto all'interno di piccoli stampi sfaccettati, posti in frigo per mezza giornata ed infine sformati e guarniti con glassa di zucchero e granella di pistacchio.