Una spirale di emozioni quando imboccai la strada che portava al mare;
era sempre così, da 45 anni e ogni volta;
avrei potuta farla anche ad occhi chiusi per le tante volte che l'avevo percorsa,
piccina stretta alla mano di mia madre,
adolescente con il cuore che scoppiava per essere andata oltre l'orario
previsto da mio padre per rientrare in casa,
ma quella sera lui mi aveva notata, avvicinata
e ne era valsa la pena per quel ritardo e quel rimprovero.
Ed eccola lì la bianca costruzione con le persiane verdi socchiuse
e il pergolato davanti l'uscio di casa;
c'erano ancora i ganci arrugginiti dove il nonno aveva fatto pendere l'altalena
con il sedile in legno dove io, mia sorella e mio cugino
litigavamo per chi doveva dondolarsi di più,
quanti giochi e quante risa sotto quei grappoli d'uva
quando durante l'estate ci si ritrovava tutti lì dai nonni!
Adesso noi eravamo diventati grandi,
i nonni ormai da tempo ci avevano lasciati
credo sia stato proprio per il loro funerale
l'ultima volta che tutti quanti ci eravamo ritrovati in quella casa;
ma i ganci erano rimasti lì, in barba al tempo in barba ai ricordi
che adesso attanagliavano lo stomaco con pizzicotti di nostalgia e malinconia.
Misi la mano dentro la grande aiuola finché toccai il metallo freddo della chiave...
così mi aveva detto zia Grazia, l'avrebbe nascosta lì.
Aprii la porta e mi diedero il benvenuto flash di momenti vissuti, di odori conosciuti
in quella piccola e accogliente cucina tale e quale a come l'avevo lasciata,
illuminata dalla grande finestra che sporgeva sulla veranda che portava al giardino.
Sul tavolo era già sistemato l'elegante servizio da tea acquistato da zia
in uno dei suoi innumerevoli viaggi di quando era giovane,
viaggiare era sempre stata la sua passione,
e quando mi raccontava dei luoghi in cui era stata era come se per un po',
solo per un po', quel viaggio l'avessimo fatto insieme;
poggiato lateralmente sul vassoio d'argento
trovai un biglietto dove con la sua calligrafia composta e sottile
zia Grazia mi annunciava
"Arriverò lì nel pomeriggio,
puntuale per la nostra tazza di tea ";
non accadeva spesso, ma ci piaceva concederci di tanto in tanto
un piccolo incontro solo per noi in quella casa dove un tempo
ci si stava stretti per quanto si era
e adesso troppo grande perché c'era chi ormai non veniva più
o purtroppo non c'era più. Presi la piccola borsa che conteneva il necessario per fermarmi quella notte
e mi diressi verso le camere da letto...
due, e come sempre avrei scelto quella che sporgeva sul mare;
mi accolse quell'ambiente a me tanto caro e familiare,
tutto era in perfetto ordine,
il grande letto era sistemato con le lenzuola color glicine
che sapevano di pulito e di lavanda;
mi sarei distesa volentieri,
il viaggio in auto seppur breve mi aveva stancato,
avevo guidato senza fare alcuna sosta e una doccia calda,
adesso , era proprio quello che più mi ci voleva.
Entrai nella stanza da bagno con le vecchie piastrelle bianche,
aprii il getto della doccia mentre sbadatamente osservai la mia immagine
riflessa sullo specchio consumato dal tempo;
cos'era rimasto di quella bambina che aveva trascorso
le estati più allegre e spensierate
proprio là, in quella casa..?
gli affetti, i valori,
sicuramente questi erano tali e quali ad allora
se non addirittura più saldi.
Mentre mi tamponavo la pelle bagnata con l'accappatoi,
Mentre mi tamponavo la pelle bagnata con l'accappatoi,
pensai a cosa avrei fatto nell'attesa,
avevo già in mente qualcosa di buono e dolce,
una dolce coccola per entrambe...
zia Grazia adorava i dolci, specialmente i miei
e stavolta l'avrei accontentata e viziata
con una torta stragolosa, una torta a spirale,
tale e quale alla spirale che in ogni nostro incontro
ripercorrevamo con i nostri ricordi e i nostri sentimenti.
"Torta Espiral"
Ingredienti
5 uova intere, 75 g di zucchero, 1 cucchiaio di miele, 50 g di farina 00, 25 g di cacao, 1 barattolo di crema al pistacchio, 500 ml di panna montata, granella di pistacchio.
5 uova intere, 75 g di zucchero, 1 cucchiaio di miele, 50 g di farina 00, 25 g di cacao, 1 barattolo di crema al pistacchio, 500 ml di panna montata, granella di pistacchio.
Procedimento
Montare a lungo le uova con zucchero e il miele finchè il composto diventa denso, bianco e spumoso, quindi aggiungere lentamente la farina e il cacao setacciati assieme;stendere questo impasto in una teglia rettangolare rivestita di carta da forno e porre in forno preriscaldato a 200° per 8-10 minuti.Lasciare raffreddare e tagliare il biscuit ottenuto a losanghe alte più o meno 10 cm e lunghe 20 spalmandovi sopra la crema al pistacchio e arrotolandole su se stesse procedendo così con tutte le strisce. Versare al centro del vassoio un pò di crema e adagiarvi sopra il primo cilindretto ottenuto in maniera che rimanga fermo e proseguire arrotolandovi intorno le altre losanghe.Si otterrà una grande girella che andrà splamata totalmente di panna montata e decorata come mostra la foto o a vostro piacimento.
Con questa torta è mio piacere partecipare al contest di Federica
Con questa torta è mio piacere partecipare al contest di Federica
e anche al contest di Serena
7 commenti:
wow che spettacolo complimenti oltre ad essere buonissima è anche bellissima!
che bei ricordi..molto commoventi cara..deliziosa questa torta vi siete coccolate ben bene..buon w.e. un abbraccio
Che bellissimo racconto e che deliziosa torta!!
Momenti di dolcezza e un animo nobile brava!!
Grazie della tua partecipazione al mio contest e piacere di conoscerti :)
Roby,davvero tanti complimenti di cuore per il racconto prima di tutto,l'ho letto tutto d'un fiato e stentavo a credere che non stavo leggendo il racconto una scrittrice, tanto era bello e emozionante.
Per quanto riguarda la torta poi e che te lo dico a fare e' un capolavoro.Bravissima.
Un grosso abbraccio e buon fine settimana.
Fausta.
Wow! Che lavorone! Bravissima e in bocca al lupo per il mio dolce contest!
ciaooo carissima!ti auguro una splendida settimana un bacione
ciaooo tesoro!notte un bacione
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