mercoledì 25 agosto 2010

GELO DI SPOSA



La voglia di recarmi in parruccheria quel giorno era davvero poca,
direi nulla,
ma ormai la ricrescita dei capelli sulla mia nuca era tanto evidente
quanto una corsia fresca d'asfalto al centro di un campo di grano
(anche se l'effetto risultava assai meno poetico e pittoresco)

Così ci sono, entro, saluto coloro che ormai da tempo si occupano della mia testa
(quantomeno a livello di capigliatura)
e di li a poco apprendo che questa volta, a prendersi cura della mia chioma sarà Serenella.

La cerco con lo sguardo e vengo investita dalla dolcezza
di un sorriso da bimba in un viso di donna.

Così si comincia il lavoro, e poiché entrambe sappiamo già che ci vorrà un pò di tempo, cominciamo a scambiarci qualche parola di circostanza bla, bla, bla....,
e apprendo che per lei , fino ad ora niente vacanze perché
"Sa...mi dice...fra quindici giorni mi sposo, e allora sia io che il mio fidanzato
stiamo riservando i giorni di ferie per quella che sarà la nostra luna di miele".

Rimango stupita ma non lo lascio a vedere, intanto rifletto
"Si sposa, tanto giovane, non avrà neanche 2o anni";
evidentemente lei coglie il mio pensiero ed aggiunge
"So che per molti, la mia sembrerà una decisione prematura,
ma noi siamo sicuri dei nostri sentimenti,
desideriamo crearci una nuova vita accanto l'un l'altro
ed allontanarci da questo triste ambiente in cui siamo cresciuti"

Gli occhi le si velano di lacrime e l'azzurro dei suoi occhi diventa di un brillante abbagliante mentre continua a parlare aggiungendo
"Così finalmente la smetteremo di doverci vergognare
nel dover rispondere alla domanda di dove abitiamo."

Detto ciò rimane in silenzio, come in attesa che io le chieda la stessa cosa, ma io taccio.

Così è lei ad aggiungere
"Noi siamo nati e cresciuti allo ZEN"
(per chi non lo sapesse, uno dei quartieri più degradati e mal frequentati di Palermo),
poi si allontana con il pretesto di dover prendere qualcosa.

Ho così il tempo di metabolizzare e sciogliere il gelo
che la confessione di Serenella mi ha fatto scendere nel cuore,
e forse è così anche per lei,
perché quando fa ritorno ha già nuovamente quel dolce sorriso sul viso.

Così mi racconta che la Domenica che verrà alcuni parenti andranno a farle visita
per ammirare il "tavolo",
perché nella nostra città è tradizione antica
che tutti i regali di nozze ricevuti dagli sposi vengano esposti nel salone di casa,
sul tavolo da pranzo coperto dalla
tovaglia più bella, quella della dote,
per essere ammirati da tutti gli invitati al lieto evento.

E come un fiume in piena continua a parlare,
sorride e mi dice che addirittura,
arriveranno anche gli zii da "fuori"
(per fuori si intendono spesso gli zii d'America, andati lì parecchi anni fa in cerca di lavoro)
e che se avesse potuto le sarebbe tanto piaciuto poter offrire un buon dolce tipico del luogo,
qualcosa di insolito ed elegante che si addicesse alla situazione,
ma che purtroppo ,considerato le spese,
bisognava risparmiare e quindi niente dolce da offrire.

Quanta tenerezza mi faceva quella piccola donna
e quanto sarei stata felice di farle sparire quella vergogna...
farle capire che la nobiltà è quella che si ha nel cuore,
qualsiasi siano le origini e la provenienza...
e il suo cuore dimostrava di essere colmo di nobili sentimenti e propositi.

Intanto il lavoro è giunto al termine, la mia capigliatura ha subito una metamorfosi,
mi congedo ma non prima di aver promesso a Serenella
che tornerò presto per farle gli auguri;
intanto nella mia mente un dolce progettoha già preso forma ...
la futura sposa avrebbe avuto il suo dolce da offrire,
proprio come lei desiderava, qualcosa di insolito ma tipico,


tenero e dolce come l'evento,
candido e bianco come il velo di una sposa,


profumato e floreale come il suo bouquet.

L'avrei chiamato
"Gelo di sposa"
Ingredienti
1 l di latte di mandorla
100 g di amido per dolci
120 g di zucchero semolato
1 stecca di cannella più qualche pizzico di cannella in polvere
1 stecca di croccante di mandorle
100 g di amaretti
50 g di burro

Sciogliere l'amido in poco latte di mandorla quindi incorporare lo zucchero,
la stecca di cannella e il resto del latte;
versare il tutto in un pentolino e lasciare addensare su fiamma moderata.
Versare quindi il composto all'interno di uno stampo e lasciare intiepidire leggermente.
Pestare grossolanamente gli amaretti e il croccante di mandorle,
mescolarli insieme ed unirvi il burro fatto sciogliere precedentemente;
distribuire il composto ottenuto sulla superficie del dolce,
pressare facendo aderire bene e lasciare raffreddare il tutto.
Sformare il gelo sul piatto da portata, spolverizzare leggermente con la cannella
e decorare con gelsomini freschi.


Era Sabato pomeriggio il giorno in cui ho consegnato a Serenella il dolce tanto desiderato,
l'indomani sarebbe stato il fatidico giorno , il giorno della visita dei parenti,
e quegli occhi che qualche giorno prima si erano velati di lacrime, adesso ne erano colmi, talmente colmi da potersi tuffare nel loro azzuro spettacolare,
ma stavolta erano lacrime di felicità di una sposa dlla tenera età.

lunedì 23 agosto 2010

GRECA...!!!


Una calda giornata d'Agosto, già da qualche giorno ci si era visti e si era deciso,
tutti in barca di quella simpatica coppia di amici
a trascorrere una giornata fresca e spensierata;
che sia però qualcosa di carino e di insolito ,
e lì c'è sempre " la mitica amica" a farsi venire idee sfavillanti,
tant'è che con sguardo super eccitato (si salvi chi può)propone:
" e se dessimo un tema alla giornata?Qualcosa del tipo "atmosfera greca!!!"
Scambio di sguardi allibiti o forse rassegnati del resto della compagnia
che alla fine in coro risponde:
"Ok, vogliamo complicarci la vita...e Grecia sia"
Si sale a bordo e si prende rotta verso il largo,
la dove il mare è trasparente e cristallino tanto quanto lo sia attorno a Creta o Corfù
e quando arriva il momento di esibire le pietanze che ognuno di noi ha preparato
ecco che iniziano a sfilare deliziose e colorate insalate greche,
vassoi traboccanti di verdure crude, pulite e croccanti da tuffare
nelle scodelline stracolme di candido tzatziki,
qualcuna ha anche avuto il coraggio di cucinare l'irresistibile pietanza di bandiera,
la moussaka
(e così il bagno in mare quand'è che te lo fai???!!!)
E dulcis in fundo??
Beh, lì si che erano ca...i miei
(metto i puntini per non essere triviale)
perché dopo tanto documentarmi e confidando nei ricordi del mio ultimo viaggio in Grecia, riesco a ricordami soltanto di dolci buoni si,
ma troppo stucchevoli ed esageratamente zuccherini , imbottiti di frutta secca e miele,
che poco si addicono, tral'altro, alle temperature equatoriali del momento;
Ma se è vero che mi chiamo Roby, io la soluzione la troverò,
devo trovarla...
ed è lì che mi folgora l'immaggine dell'ultimo acquisto a proposito di attrezzi da pasticceria; uno strepitoso tappetino da forno in silicone, che indovinate un po' che decoro riproduceva?Ma è ovvio, una greca!!!
Mi rimane un ultima cosa da verificare prima di procedere,
chiamare "gli armatori" ed informarmi se "la barchetta" è provvista di un piccolo congelatore...
fatto, confermato.
Ok sono salva!!!!
Si tratterà di una grossa pupilla dei mitici giganti greci
incastonata in una greca cristallina.

"Semifreddo alle mandorle
con greca al pistacchio"
Per il semifreddo
1/2 litro di panna fresca da montare
100 g di zucchero
200 g di mandorle pelate e tostate
6 uova
qualche goccia di estratto di vaniglia
100 g di cioccolato fondente
latte
sale
Tritare non troppo finemente le mandorle.Montare la panna con la vanillina.Separare i tuorli dagli albumi e dopo aver aggiunto un pizzico di sale, montare questi ultimi a neve ferma;lavorare i rossi a bagnomaria con lo zucchero rimasto, fino ad ottenere un composto spumoso, quindi incorporare la granella di mandorle.
A questo punto unire la panna e gli albumi montati, riempire con il composto gli stampi e porre in congelatore per almeno 8 ore.

Per il biscotto decorato a Greca
Per la pasta biscuit
750 g di composto base (375 g di zucchero-375 g di farina di mandorle)
500 g di uova intere
100 g di farina
300 g di albumi
50 g di zucchero

Montare le uova con lo zucchero, quindi incorporare il composto formato da zucchero e farina di mandorle.Aggiungere infine la farina e gli albumi leggermente montati.

Per la pasta "sigaretta al pistacchio"
250 g di burro
250 g di farina
250 g di zucchero
250 g di albumi
2 cucchiaini di pasta di pistacchio
Montare insieme lo zucchero e il burro a pomata, incorporare la pasta di pistacchio, la farina ed infine gli albumi leggermente "battuti" con una forchetta.
Procedimento
Stendere all'interno del tappetino da decoro la pasta a sigaretta, livellare togliendo l'eccesso e mettere a rapprendere per un po' di tempo,in frigo.Successivamente coprire con un altro strato di pasta bisquit e infornare a 200°C per 8/10 minuti.

Definizione del dolce
Sformare i semifreddi ed avvolgerli in piccoli bordi di pasta decorata a Greca.Definire con il cioccolato fondente fuso e mandorle e nocciole glassate.

Più greca di così!!!
A questo punto, dopo tanto buon cibo,
si rendeva necessario smaltire
e cosa di meglio di un tradizionale "Sirtaki"



imparato durante il mio favolo viaggio nella terra dei Ciclopi.
Allora,tutti in pista.

venerdì 20 agosto 2010

EBONY AND IVORY


Quanti di noi ricordano questa splendida canzone interpretata
da questi due meravigliosi artisti ?
E quanti di noi con queste note hanno ballato, sognato e magari sperato
per ciò che realmente è il suo significato?

Riporto a seguito la traduzione della strofa principale del brano

"Ebano e
avorio

vivono insieme in perfetta
armonia,

fianco a fianco sulla tastiera
del mio pianoforte,

Signore perchè noi
no?

Tutti noi sappiamo che le
persone sono uguali dovunque vai,

c'è il buono e il cattivo

in ognuno noi impariamo a
vivere

impariamo a darci l'un l'altro

ciò di cui abbiamo bisogno per
vivere insieme."


Anche io, in ciò che considero la mia
passione

tra pentole, fornelli, mestoli e scodelle

ho creato un piccolo esempio di dolce convivenza

dimostrando che ebano ed avorio si affiancano in perfetta armonia

anche nelle saporite ganache di questa mia torta

che oggi propongo in omaggio a coloro che hanno cantato divinamente questo testo,

in omaggio al contenuto stesso del testo e...

perché no,

anche in omaggio a me stessa

che ho dedicato più di 2o anni del mio lavoro ad

accogliere, assistere, amministrare

gli stranieri che hanno fatto ingresso nel nostro paese,

con i quali ho sofferto, gioito, urlato e sorriso.

"TORTA EBONY AND IVORY"

Per la base della torta

ho utilizzato questa ricetta

Per la ganache bianca

150 g di cioccolato bianco

50 ml di panna fresca

Porto ad ebollizione la panna,tolgo dal fuoco ed aggiungo il cioccolato a pezzetti;mescolo bene facendo unire bene i composti e lascio raffreddare.

Per la ganache al cioccolato al latte

150 g di cioccolato al latte

50 ml di panna fresca

Il procedimento è identico alla ganache precedente

Inoltre occorrono

sciroppo di zucchero q.b.

qualche pallina di cioccopops

cacao in polvere q.b

Dopo che le ganache sono abbastanza fredde, le monto leggermente e le distribuisco sulla base della torta precedentemente inumidita con sciroppo di zucchero.Guarnisco con ciocco pops, riccioli di cioccolato e una leggera spolverata di cacao.

E' molto semplice...tanto quanto lo stare bene insieme.


venerdì 13 agosto 2010

HAPPY HOUR...



Happy hour?
Piuttosto direi happy lunch se non addirittura
happy io;
già, perché oggi,
con temperature da mezzogiorno di fuoco
di accendere i fuochi avevo ben poca voglia,
mentre ne avevo tanta di inventarmi qualcosa da mettere in tavola che fosse,
fresco, leggero e, perché no, magari anche un po' estivo e coreografico.
E' così che tra non molto a fare da protagonisti sulla tavola del pranzo ci saranno

"Tortino di cous cous vegetale"


Ingredienti per 4 persone
250 g di cous cous precotto
1 ciuffo di erba cipollina
1 mazzetto di basilico
3 rametti di menta
2 rametti di prezzemolo
3 rametti di maggiorana
la scorza di 1 limone
1/2 spicchio d'aglio
1 cucchiaio di pinoli tostati
3 cucchiai di mais
1 zucchina tenera tagliata a julienne
2 grossi pomodori tagliati a cubetti
1 peperone tagliato a cubetti
capperi sotto aceto q.b.
curry, sale e pepe q.b.
Preparazione
Per il cous cous seguite le istruzioni riportate sulla confezione;con l'aiuto di un frullatore preparate una salsina fluida con tutte le erbette, il sale ,il pepe, le spezie, l'aglio e l'olio.
Versate questa emulsione sopra la semola e lasciate ad insaporire per un po' di tempo.
Unitevi quindi le verdure e i pinoli tostati date forma ai vostri tortini
aiutandovi con un anello da cucina.
Decorate con erba cipollina e scorzette di limone tagliate finemente,
irrorate con un filo di olio e servite.

"TRAMEZZINO CAPRESE"


Ingredienti
1 Confezione di pane al latte per tramezzini
3 mozzarelle da 120 g ciascuna
2 grossi pomodori per insalata
alcune foglie di insalata iceberg
1 vasetto di yogurt al naturale
2 cucchiai di pesto al basilico
1 manciata di capperi
Procedimento
Tagliare a triangoli il pane, spalmarlo con una salsina ottenuta
dall'emulsione di un vasetto di yogurt al naturale e 2 cucchiai di pesto al basilico.
Farcire con il resto degli ingredienti tagliati a fette;
fermare con uno stuzzica denti e piastrare per qualche secondo.

A questo punto,
prima di accomodarmi a consumare il mio felice pasto
non mi resta che augurarvi
"HAPPY FERRAGOSTO!!!"

giovedì 12 agosto 2010

DALLA VENEZIANA...



Mi sarei unita ben volentieri a loro quella mattina;

il mio amore grande e i miei amori piccoli

(non per ordine di importanza ma esclusivamente d'età)

allegri ,eccitati e felici di poter trascorrere un intera mattina al mare;

ma purtroppo quella mattina era la mattina del

"day after"come chiamo io il giorno successivo

ad una terapia medica

che eseguo settimanalmente,

e quindi mi risultava davvero difficile e sconsigliabile potermi unire a loro

considerato il gran caldo che faceva.

Così, dopo aver distribuito sorrisi e baci ad ognuno di loro raccomandandogli di divertirsi

(ma potevo anche farne a meno perché la loro intenzione era proprio quella),

rientro in casa pensando a come poter impegnare l'intera mattina che mi attende.

Mi aggiro per la cucina, concedendomi la seconda tazzina di caffè,

quando la mia attenzione si focalizza sulla macchina per la pasta.

Ma siiiiiii, perché non preparare degli ottimi tagliolini fatti in casa,

da condire poi con un prelibato sughetto di pomodorini e pesce spada?

La solita occhiata veloce alla dispensa...c'è tutto, quindi procedo.



"Tagliolini ai pomodorini,

pesce spada e menta"


Ingredienti e procedimento di preparazione

Per la pasta all'uovo
300 g. di farina di grano tenero 00
3 uova,

1 cucchiaio d'olio
1/2 cucchiaino di sale,

1 cucchiaio di acqua secondo l'occorrenza

Introdurre gli ingredienti nella macchina in ordine di citazione, aggiungendo l'uovo uno per volta.
Formare con l'impasto ottenuto una palla ed avvolgerla in un foglio di pellicola trasparente. Lasciarla riposare al fresco per circa 1 ora prima di dare forma alla pasta.

Per il sugo di pesce
250 g di pomodorini
300 g di pesce spada a fette
1 spicchio d'aglio
vino bianco secco
1 rametto di menta fresca
olio extra vergine d'oliva
sale e pepe.
Fare dorare lo spicchio d'aglio schiacciato in un tegame con l'olio, unire il pesce spada pulito e tagliato a cubetti, farlo rosolare per un paio di minuti, innaffiarlo con il vino e lasciare evaporare;aggiungere i pomodorini tagliati a metà più qualcuno intero, salare, pepare e unire le foglioline di menta quindi lasciare cuocere a fiamma dolce per un quarto d'ora circa.
Lessare la pasta in acqua bollente salata; sgocciolare bene e condirla con il sugo di pesce

Ok, il solito squillo mi informa che adesso la mia "truppa" sta per fare rientro;
condisco, impiatto e colgo un movimento da dietro la veneziana...
la scosta, sorride ed esulta
"correteeeeee...mamma ha fatto i tagliolini freschi col sugo di pesce"

Sorrido e penso:
"beh, valeva la pena di restare in casa!!!!"

martedì 10 agosto 2010

MARGHERITA




Perché questo post e perché questo titolo?
Per tutto un susseguirsi di coincidenze ed eventi che mi hanno portato a ciò.
Tutto nasce da un pomeriggio spensierato in cui penso che
per questa sera mi piacerebbe preparare un dolce da gustare col naso all'insù,
mentre sono alla ricerca di una stella cadente che contenga il mio nuovo desiderio...
ed io ci credo a questa notte d'incanto,
perché la stella cadente che conteneva il mio ultimo desiderio
oggi ha nove anni e porta il nome di mio figlio Gianmarco;
ma per tornare a questo pomeriggio,
stavo lì a preparare questa torta che nasce nella mia mente con la forma di un fiore...
di una margherita che voglio sia colorata...
e così comincio a canticchiare questa canzone "Margherita"
e mi accorgo con stupore che sto pronunciando queste parole
"coi secchi di vernice coloriamo"...
perché no, anche una torta, verde come la mia e poi
"saliamo su nel cielo e prendiamole una stella"...
questa notte, notte delle stelle cadenti
io ne prendo una per ognuno di voi
e a voi non resta che esprimere il vostro desiderio,
magari facendovi cullare dalle note di questa meravigliosa canzone
e dalla dolcezza della mia torta.

"Margherita all'arancia, cioccolato e pistacchio"

Ingredienti
3 uova
200 g di zucchero semolato
180 ml di succo d'arancia
130 g di olio di semi di arachidi
2 cucchiai di crema di cioccolato
250 di amido di mais
50 g di fecola di patate
1 bustina di lievito per dolci
2 cucchiai di pasta di pistacchio

Preparazione

Separare gli albumi dai tuorli e montarli a neve,poi incorporarvi uno per volta i tuorli e procedere unendo lo zucchero.Unirvi quindi il resto degli ingredienti usando una spatola e procedendo con movimenti lenti e delicati dal basso verso l'alto.Togliere da questo impasto due mestoli colmi e unirvi due cucchiai di pasta di pistacchio.Rivestire uno stampo con carta forno e cominciare a riempire la teglia alternando dal centro cucchiaiate colme dei due impasti.Porre in forno preriscaldato a 180°C per 40 minuti.Lasciare raffreddare e spolverizzare con zucchero a velo.

martedì 3 agosto 2010

LA NORMA VESTITA A FESTA !




Ricordo di essermi coricata la sera precedente contenta di pensare

quanto fosse bello che l'indomani era Domenica...

si sarebbe potuto dormire un po' di più.


Invece quella mattina è ancora molto presto quando a disturbare il mio sonno

giunge il rumore fastidioso e assordante dell'idropulitrice ad aria compressa del vicino,

che di buon ora ha avuto la felice idea di pulirsi il giardino;

ahhhhhhhhh, mal.....to condominio!!!

A quel punto piuttosto che rimanere a rigirarmi sul materasso come una cotoletta da panare (giusto per rimanere in argomento)

decido di trarre vantaggio dal mio risveglio anticipato e,

approfittando del freschetto mattutino

inauguro la giornata davanti ai fornelli.

Sto per finire di friggere le melanzane

mentre il sugo di pomodoro borbotta allegro nella pentola,

quando Gianmarco (ormai lo conoscete tutti)

fa capolino in cucina esordendo:

"Uhhhhhhmmmmm, che buon odore, viene voglia di farsi un panino!"

Ma ve lo immaginate voi?

Un panino imbottito da calde e profumate melanzane fritte per colazione?

Ignoro la proposta e mentre riempo a mio figlio il tazzone con latte e cereali

lui si informa interessato su ciò che sto cucinando.

Smetto di dire che preparerò la pasta alla Norma quando lui esclama deluso:

"Ma mamma...oggi è Domenica...non prepari la pasta al forno?"

Chissà perché per mio figlio la pasta è degna della festa solo se cotta al forno!!!

Daccordo, ribatto, vuoi la pasta della festa?

E così sia,

ti destrutturo la Norma vestendola a festa!!!



"Cannoli di melanzane
farciti di tagliatelle alla Norma"



Ingredienti

4 melanzane

1 e 1/2 litro di salsa di pomodoro

750 g di tagliatelle

4 cucchiai di salsa besciamella

150 g di formaggio parmigiano grattugiato

150 g di ricotta salata grattugiata

3 mozzarelle da 120 g ciascuna

sale q.b.

foglie di basilico fresco




Ho affettato 4 melanzane che ho tenuto in acqua e sale per un paio di ore, quindi dopo averle sciacquate e fatte gocciolare le ho fritte e messe a perdere l'olio in eccesso in un colapasta foderato di carta assorbente.Nel frattempo ho messo a riscaldare in un pentolino il contenuto di due delle mie preziose "bottiglie di salsa" annata 2010 dove aggiunto alcune foglie di basilico fresco, ho messo a bollire l'acqua salata per la pasta e dopo avere cotto parzialmente le tagliatelle(750 g.) le ho colate e condite con la salsa di pomodoro,4 cucchiai di salsa besciamella piuttosto liquida, alcune manciate di parmigiano mescolato con ricotta salata grattugiata, fettine piccole di melanzane e cubetti di mozzarella.Ho iniziato a stendere le fette di melanzane farcendole con la pasta condita e dopo averle arrotolate le ho poste nelle teglie

dove avevo versato qualche cucchiaiata di salsa di pomodoro

ho riempito interamente la teglia coprendo il tutto con fettine di mozzarella



(anzi, ne riempo due, adoriamo la pasta al forno fredda e, tral'altro,
stasera la cena è salva),


completando con salsa di pomodoro e i due formaggi grattugiati,

irrorato con un filo di olio extra vergine d'oliva

e messo in forno a 200° gradi per una ventina di minuti posizione sopra/sotto.

Ho appena sfornato i miei cannoli quando sento il mio vicino:

"Che buon profumino...potrei svenire!!!!"


Sorrido soddisfatta perché la vendetta si è compiuta e penso;

Tiè...la mia Norma è cotta,

ma purtroppo per te,

si annusa ma non si tocca!!!"



P.S. E' un'ottima soluzione per i grandi pranzi ,

poiché si può preparare anche la sera precedente

e metterla in forno poco prima di andare a tavola.


Con questa ricetta partecipo alla simpatica raccolta di

domenica 1 agosto 2010

MI GIOCO IL JOLLY!

A quanti di voi sarà capitato di acquistare un'anguria che al primo morso vi obbliga a desistere dal continuare ad assaporare?
E lì ci si ritrova a "puntare" con rabbia e dispiacere
quell'enorme pallone a fette di cui non si sa che fare.
Così, è ormai mia abitudine fronteggiare questo inconveniente ,
conservando il succo del frutto poco saporito
per poi trasformarlo in uno squisito gelo di anguria;
e siccome non sempre mi occorre nell'immediatezza,
lo conservo in comode bottiglie di plastica da riporre nel congelatore;
in questa maniera rimango soddisfatta per non aver buttato nulla
e per ritrovarmi al momento di necessità un comodissimo jolly
da giocarmi per un dolce veloce e..perché no, magari fuori stagione!
Ve la immaginate una bella crostata di gelo d'anguria a Natale???
E siccome un invito improvviso va fronteggiato con un dolce improvvissato
ecco che ieri il mio famoso jolly me lo sono giocato.
La ricetta è precisa a questa già postata in precedenza,
ho però invertito il gioco delle farciture e il tipo di decoro.

Non vi sembra che sia il caso di dire
"Di necessità, virtù"
Provaci anche tu!!!