Così ci sono, entro, saluto coloro che ormai da tempo si occupano della mia testa
(quantomeno a livello di capigliatura)
e di li a poco apprendo che questa volta, a prendersi cura della mia chioma sarà Serenella.
La cerco con lo sguardo e vengo investita dalla dolcezza
di un sorriso da bimba in un viso di donna.
Così si comincia il lavoro, e poiché entrambe sappiamo già che ci vorrà un pò di tempo, cominciamo a scambiarci qualche parola di circostanza bla, bla, bla....,
e apprendo che per lei , fino ad ora niente vacanze perché
"Sa...mi dice...fra quindici giorni mi sposo, e allora sia io che il mio fidanzato
stiamo riservando i giorni di ferie per quella che sarà la nostra luna di miele".
Rimango stupita ma non lo lascio a vedere, intanto rifletto
"Si sposa, tanto giovane, non avrà neanche 2o anni";
evidentemente lei coglie il mio pensiero ed aggiunge
"So che per molti, la mia sembrerà una decisione prematura,
ma noi siamo sicuri dei nostri sentimenti,
desideriamo crearci una nuova vita accanto l'un l'altro
ed allontanarci da questo triste ambiente in cui siamo cresciuti"
Gli occhi le si velano di lacrime e l'azzurro dei suoi occhi diventa di un brillante abbagliante mentre continua a parlare aggiungendo
"Così finalmente la smetteremo di doverci vergognare
nel dover rispondere alla domanda di dove abitiamo."
Detto ciò rimane in silenzio, come in attesa che io le chieda la stessa cosa, ma io taccio.
Così è lei ad aggiungere
"Noi siamo nati e cresciuti allo ZEN"
(per chi non lo sapesse, uno dei quartieri più degradati e mal frequentati di Palermo),
poi si allontana con il pretesto di dover prendere qualcosa.
Ho così il tempo di metabolizzare e sciogliere il gelo
che la confessione di Serenella mi ha fatto scendere nel cuore,
e forse è così anche per lei,
perché quando fa ritorno ha già nuovamente quel dolce sorriso sul viso.
Così mi racconta che la Domenica che verrà alcuni parenti andranno a farle visita
per ammirare il "tavolo",
perché nella nostra città è tradizione antica
che tutti i regali di nozze ricevuti dagli sposi vengano esposti nel salone di casa,
sul tavolo da pranzo coperto dalla
tovaglia più bella, quella della dote,
per essere ammirati da tutti gli invitati al lieto evento.
E come un fiume in piena continua a parlare,
sorride e mi dice che addirittura,
arriveranno anche gli zii da "fuori"
(per fuori si intendono spesso gli zii d'America, andati lì parecchi anni fa in cerca di lavoro)
e che se avesse potuto le sarebbe tanto piaciuto poter offrire un buon dolce tipico del luogo,
qualcosa di insolito ed elegante che si addicesse alla situazione,
ma che purtroppo ,considerato le spese,
bisognava risparmiare e quindi niente dolce da offrire.
Quanta tenerezza mi faceva quella piccola donna
e quanto sarei stata felice di farle sparire quella vergogna...
farle capire che la nobiltà è quella che si ha nel cuore,
qualsiasi siano le origini e la provenienza...
e il suo cuore dimostrava di essere colmo di nobili sentimenti e propositi.
Intanto il lavoro è giunto al termine, la mia capigliatura ha subito una metamorfosi,
mi congedo ma non prima di aver promesso a Serenella
che tornerò presto per farle gli auguri;
intanto nella mia mente un dolce progettoha già preso forma ...
la futura sposa avrebbe avuto il suo dolce da offrire,
proprio come lei desiderava, qualcosa di insolito ma tipico,
tenero e dolce come l'evento,
candido e bianco come il velo di una sposa,
profumato e floreale come il suo bouquet. L'avrei chiamato
"Gelo di sposa" Ingredienti
1 l di latte di mandorla
100 g di amido per dolci
120 g di zucchero semolato
1 stecca di cannella più qualche pizzico di cannella in polvere
1 stecca di croccante di mandorle
100 g di amaretti
50 g di burro
Sciogliere l'amido in poco latte di mandorla quindi incorporare lo zucchero,
la stecca di cannella e il resto del latte;
versare il tutto in un pentolino e lasciare addensare su fiamma moderata.
Versare quindi il composto all'interno di uno stampo e lasciare intiepidire leggermente.
Pestare grossolanamente gli amaretti e il croccante di mandorle,
mescolarli insieme ed unirvi il burro fatto sciogliere precedentemente;
distribuire il composto ottenuto sulla superficie del dolce,
pressare facendo aderire bene e lasciare raffreddare il tutto.
Sformare il gelo sul piatto da portata, spolverizzare leggermente con la cannella
e decorare con gelsomini freschi.
Era Sabato pomeriggio il giorno in cui ho consegnato a Serenella il dolce tanto desiderato,
l'indomani sarebbe stato il fatidico giorno , il giorno della visita dei parenti,
e quegli occhi che qualche giorno prima si erano velati di lacrime, adesso ne erano colmi, talmente colmi da potersi tuffare nel loro azzuro spettacolare,
ma stavolta erano lacrime di felicità di una sposa dlla tenera età.